FREUD: RIMOZIONE E INCONSCIO


S. Freud ebbe per primo, verso la fine dell’Ottocento, l’intuizione che i diversi fenomeni psichici potevano assumere un significato alla luce di una certa ipotesi esplicativa e cioè l’ipotesi dell’esistenza di un dinamismo psichico inconscio.

Per  Freud la traccia mnestica è la trascrizione dell’informazione nell’apparato neuronico e cioè è un engramma. Tali engrammi (tracce) sono depositati in diversi “sistemi mnestici” che a loro volta sono legati tra loro per simultaneità, causalità e successione cronologica.

Questi sistemi sono alla base delle catene associative e la loro riattivazione (o rievocazione) è promossa dall’investimento, dal controinvestimento e dal disinvestimento affettivo.            

Il termine ENGRAMMA (Semon , 1908) indica la traccia mnestica contenente una certa informazione relativa ad un determinato oggetto e conservata nel tessuto nervoso sottoforma di neurogrammi, i quali corrispondono a specifiche modificazioni microstrutturali delle sinapsi interneuronali.

Quando i neurogrammi sono attivati, essi danno origine a impulsi che si trasmettono con modalità e attraverso vie identiche a quelle coinvolte nell’esperienza originale. Tale concetto di engramma è stato utilizzato in psicoanalisi e in psicologia analitica per spiegare la memoria inconscia e i processi associativi.            

L’AFFETTO  è la dimensione qualitativa dell’energia pulsionale e cioè dell’ammontare affettivo. Un affetto può essere gradevole o sgradevole, a scarica violenta o a tonalità diffusa ecc.

L’affetto è la traduzione soggettiva di una certa quantità di energia pulsionale. Secondo Freud l’affetto è sempre legato ad una rappresentazione, perché affetto e rappresentazione sono le due modalità con cui ogni pulsione si esprime.

L’Importo Affettivo (o ammontare affettivo o carica affettiva) è la dimensione quantitativa dell’energia pulsionale.

  • RAPPRESENTANZA o RAPPRESENTANTE  IDEATIVO  E  PSICHICO

- Rappresentante (o Rappresentanza) Psichico è la pulsione stessa che rappresenta l’eccitazione endosomatica; quindi il “mandante” è l’eccitazione endosomatica e il rappresentante psichico è la pulsione.

- Rappresentante Ideativo: sono pensieri, immagini, ricordi relativi a eventi; esso è l’espressione psichica della pulsione; quindi il “mandante” è la pulsione, e il suo rappresentante (ideativo) sono pensieri, immagini e ricordi specifici. Questo concetto sembrerebbe essere equivalente a quello di “rappresentazione”.

La RAPPRESENTAZIONE è ciò che dell’oggetto-evento viene trascritto nei “sistemi mnestici”: è un engramma e cioè una traccia mnestica che rappresenta un determinato oggetto-evento.

La REPRESSIONE è un processo conscio che permette di escludere dalla coscienza un contenuto psichico spiacevole (rappresentante ideativo). Differisce dalla  RIMOZIONE in quanto quest’ultima, a differenza del primo, è un processo inconscio.

Ciò che viene represso è il rappresentante ideativo mentre l’importo affettivo subisce uno spostamento o viene soppresso.

La repressione ha luogo per motivazioni morali ed è determinata dal Super-Io.

  • RIMOZIONE

La Rimozione è un processo inconscio che consente di escludere dalla coscienza determinate rappresentazioni connesse ad una pulsione il cui soddisfacimento sarebbe in contrasto con le esigenze del Super-Io o della realtà.

Nella prima topica (conscio preconscio e inconscio), la rimozione è operata dalla censura.

La censura è la funzione dell’apparato psichico che preclude ai contenuti inconsci inaccettabili e ai loro derivati di accedere alla coscienza, cioè di essere ricordate.

In questa fase Freud postula l’esistenza di una funzione di censura sia fra inconscio e preconscio, sia fra preconscio e conscio. Alcuni derivati dell’inconscio possono eludere la censura e giungere al preconscio. Tuttavia se tali elementi raggiungono una certa intensità di investimento libidico e spingono a sconfinare nel conscio, la censura li smaschera come derivati del rimosso originario e li respinge.

Nella seconda topica la censura che è alla base della rimozione è svolta dal Super-Io o dall’Io che sta ai suoi ordini; Io e Super-Io infatti possono operare in maniera inconscia.

Ciò che viene rimosso non è la pulsione ma il suo rappresentante ideativo (=  rappresentazione) e cioè pensieri, immagini o ricordi di eventi-oggetti del passato, mentre l’ammontare affettivo ad essi connesso, subisce uno spostamento o viene soppresso per cui non se ne ha traccia e non si manifesta in nessun modo, compresi sogni e sintomi.

Freud distingue tre tipi (o fasi) di rimozione:

1 – Rimozione originaria

Il rappresentante ideativo non è mai stato ammesso alla coscienza e gli viene negato l’accesso ad essa; tale rimosso originario costituisce un nucleo inconscio che agisce come polo di attrazione verso tutto il ciò (pensieri o ricordi) che è in relazione associativa con esso e che è quindi destinato ad essere rimosso a sua volta (rimozione secondaria).

2 – Rimozione secondaria (o consecutiva o propriamente detta)

Colpisce pensieri e ricordi (rappresentanti ideativi) che, pur avendo una qualsiasi origine, si trovano in una relazione associativa con il rimosso originario, seguendo lo stesso destino di quest’ultimo. La rimozione propriamente detta è quindi una post-rimozione.

3 – Ritorno del rimosso

I rappresentanti ideativi rimossi non vengono mai soppressi (eliminati) dalla rimozione, e tendono a ricomparire in maniera deformata tramite i meccanismi dello spostamento, condensazione e conversione (tutti processi che riguardano l’ammontare affettivo connesso al rappresentante ideativo rimosso).

  • Censura

La funzione di censura è costantemente attiva nella veglia ed è, come già detto, alla base della rimozione. Invece durante il sonno questa funzione si allenta, visto che nel sonno, anche se i contenuti rimossi emergono, non possono trovare sfogo nella “motilità”, ma non si annulla mai.

In tal modo essa dà origine alle deformazioni del lavoro onirico: spostamento, condensazione, sostituzione, riflessione ed elaborazione secondaria e quindi al mascheramento del sogno. Così la censura consente il mantenimento del sonno e l’appagamento (allucinatorio) del desiderio pulsionale.

  •  SOGNO

Il sogno è il compromesso tra due bisogni: il bisogno di dormire - per volontà dell’Io cosciente – ed il bisogno di soddisfare, seppur in modo allucinatorio, una pulsione legata ad una rappresentanza ideativa rimossa.

Tutto ciò è reso possibile dal lavoro onirico che mette in atto i processi di condensazione, spostamento e raffigurazione per generare una deformazione, per la quale il contenuto latente del sogno viene mascherato e trasformato nel contenuto manifesto. Solo in questa forma mascherata la pulsione legata ad un contenuto rimosso può oltrepassare la censura e trovare soddisfacimento, preservando allo stesso tempo il sonno.

  • DEFORMAZIONE

La Deformazione è un effetto del lavoro onirico dove, per ragioni di censura, il contenuto latente viene trasformato in modo tale da essere difficilmente riconoscibile nel contenuto manifesto.

La deformazione del sogno, è tanto più accentuata quanto più riprovevole è il desiderio latente o quanto più severe sono le esigenze di censura del Super-Io.

La deformazione del sonno è frutto del lavoro onirico che si serve dei seguenti processi:

- condensazione

- spostamento

- raffigurazione (o rappresentazione)

- elaborazione secondaria

  • CONDENSAZIONE

E’ la concentrazione di più rappresentanti ideativi e dei relativi ammontare affettivi, in un'unica rappresentazione.

Essa si compie in 3 modi:

1 – Fusione (più frequente): 2 o più rappresentazioni, che non hanno nulla in comune, vengono fuse in una sola unità; ad ogni rappresentazione del contenuto manifesto possono corrispondere diverse rappresentazioni del contenuto latente (con relativi importi affettivi) e viceversa, una rappresentazione del contenuto latente può dar vita a numerose rappresentazioni nel sogno manifesto.

2 - Esclusione di alcuni elementi latenti dal contenuto manifesto.

3 – Trasposizione di alcuni elementi del contenuto latente al contenuto manifesto.

Il meccanismo della condensazione è strettamente connesso a quello dello spostamento visto che gli importi affettivi delle rappresentazioni del contenuto latente vengono spostate sulle rappresentazioni del contenuto manifesto.

La condensazione è presente anche nella formazione di sintomi, lapsus, motti di spirito e dimenticanze.

  •  SPOSTAMENTO

E’ un processo che consiste nello spostamento dell’importo affettivo da una rappresentazione (o rappresentante ideativo) ad un’altra, collegata alla prima da una catena associativa.

Si può manifestare nel sogno, definito spostamento onirico: esso è uno dei mezzi principali per raggiungere la deformazione, attraverso cui la carica affettiva è spostata dalla rappresentazione originale inaccettabile ad una rappresentazione più “innocua” legata alla prima da un legame associativo.

Inoltre può manifestrarsi nella conversione: in questo caso l’ammontare affettivo salta dal campo psichico rappresentativo a quello somatico (Isteria di conversione).

Nella nevrosi ossessiva l’ammontare affettivo dà origine al sintomo “angoscia” e a tutti i rituali ossessivi finalizzati ad attenuarla.

  • RAFFIGURAZIONE

La Raffigurazione è la traduzione di tutti i pensieri, astratti e non, in immagini; il lavoro onirico smembra il contenuto dei pensieri in oggetti e attività.

  • ELABORAZIONE SECONDARIA

E’ un processo che mira a rendere coerente il contenuto spesso confuso del sogno, creando collegamenti razionali che lo rendano comprensibile; anche tale processo è al servizio della censura e viene attuato vicino allo stato di veglia o quando si racconta il sogno. Scrive Freud: “con le sue pezze e le sue toppe tura le lacune esistenti nella struttura del sogno”.

  • SOSTITUZIONE

 Meccanismo che rende possibile il soddisfacimento di una pulsione legata ad un contenuto rimosso attraverso una formazione sostitutiva come gli atti mancati, i lapsus e i motti di spirito. Si tratta di un soddisfacimento sostitutivo di un desiderio inconscio.

  • CONTENUTO LATENTE E CONTENUTO MANIFESTO

Con il termine “contenuto latente”, ci si riferisce al significato di una qualsiasi formazione inconscia (sintomo, lapsus, sogno, ecc.) acquisito mediante l’interpretazione analitica.

Con il termine “contenuto manifesto” ci si riferisce ai significati attribuiti a tali formazioni prima dell’interpretazione analitica.

Tali espressioni sono state estese a qualsiasi formazione dell’inconscio rispetto alla sua manifestazione – sogno narrato, sogno interpretato; sintomo e suo significato; lapsus e suo significato.

  • SIMBOLIZZAZIONE E SIMBOLI

La simbolizzazione consiste nel sostituire delle rappresentazioni rimosse con rappresentazioni più “innocue”, in grado di eludere la censura. Quindi il contenuto latente del sogno trova espressione nel contenuto manifesto attraverso l’uso dei simboli.

Per comprendere il significato dei simboli esistono, secondo Freud, due vie:

1 – associazioni del sognatore

2 – fare riferimento a quel simbolismo che non appartiene esclusivamente al sogno, ma che è proprio della cultura d’appartenenza e che si ritrova nel folklore, leggende, miti, locuzioni, proverbi.

Secondo Jung invece il materiale simbolico non è codificabile.

  • CONVERSIONE

La Conversione è un processo attraverso il quale l’importo affettivo salta dal campo psichico-rappresentativo a quello somatico, dando origine, al posto dei sintomi psichici come l’angoscia o l’ossessione, a sintomi somatici (sintomi di conversione): esempi sono le convulsioni, disturbi motori (afasie e paralisi) e disturbi sensoriali (sordità e cecità isterica).

Questi sono disturbi tipici dell’Isteria di conversione, in cui l’ammontare affettivo legato ad un rappresentante ideativo rimosso (pensieri, immagini e ricordi rimossi perché relativi a fatti troppo dolorosi) si manifesta attraverso un sintomo che coinvolge un organo-funzione piuttosto che un’altra in funzione del particolare legame associativo e simbolico tra l’organo-funzione e il rappresentante ideativo rimosso.

Nell’isteria di conversione, a differenza delle altre PSICONEVROSI, l’individuo possiede una predisposizione innata o acquisita alla conversione e che Freud chiama “compiacenza somatica”. Infatti, per un buon tratto, i processi psichici di tutte le psiconevrosi sono gli stessi sino al modo in cui si manifestano e cioè al tipo di sintomo, psichico o somatico, a cui danno origine.

 

 

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