DISTURBI STRUMENTALI NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER


Per disturbi strumentali si intendono quei disturbi determinati da lesioni focali retrorolandiche dell'emisfero sinistro o di quello destro.

Nei pazienti AD, i più comuni disturbi strumentali da compromissione dell'emisfero sinistro sono quelli del linguaggio scritto e parlato, l’aprassia ideomotoria e ideativa e l’agnosia per gli oggetti comuni.

In generale i disturbi cognitivi dovuti alla compromissione dell'emisfero sinistro compaiono in concomitanza con l'esordio della malattia contemporaneamente o poco dopo la comparsa dei disturbi amnesici.

Con il progredire della malattia tale asimmetria emisferica nelle manifestazioni di deficit cognitivi tende a scomparire in un quadro sindromico via via più complesso.

L'esordio dell’AD con manifestazioni da compromissione dell'emisfero destro è meno frequente di quello sinistro.

Le funzioni maggiormente compromesse in questi casi sono quelle della cognizione spaziale, come il disorientamento topografico, l’aprassia dell'abbigliamento, l’aprassia costruttiva,la simultaneoagnosia e la sindrome di Balint-Holmes e dell'analisi visuo-percettiva, come la prosopoagnosia.

- DISTURBI DEL LINGUAGGIO

Per quanto riguarda i disturbi del linguaggio, nell’AD essi compaiono precocemente e sono legati ad un disturbo più generalizzato della comunicazione interpersonale mediante l'uso intenzionale di codici convenzionali. Spesso infatti, ai disturbi del linguaggio orale, si associano alessia e agrafia che in alcuni studi risultano essere anche più frequenti dei primi.

- APRASSIE

L’aprassia ideomotoria colpisce circa un terzo dei pazienti AD in fase di esordio della malattia ed ha un'evoluzione più lenta rispetto ad altri deficit cognitivi. Il paziente diviene incapace di utilizzare oggetti di uso comune, come l’apriscatole o l’accendino.

Molto raramente, e in fase avanzata, all’aprassia ideomotoria può associarsi l'aprassia del tronco e a queste due l’aprassia bucco-facciale.

Il maggior numero di pazienti classificati come aprassici ideativi sono pazienti alzheimeriani, visto che, i casi dovuti a lesioni focali dell'emisfero sinistro sono rari. Tale disturbo solitamente compare verso il quarto-sesto anno dall'inizio della malattia.

Talvolta si osservano anche disturbi legati alla sequenzializzazione delle azioni che compongono alcune condotte domestiche complesse ma routinarie, come il cucinare. In questo caso il paziente manipola correttamente i singoli oggetti ma sbaglia la sequenza temporale delle azioni. Tale funzione è solitamente attribuita ai meccanismi di pianificazione a livello della corteccia prefrontale sinistra.

- AGNOSIA VISIVA PER GLI OGGETTI COMUNI

Uno dei sintomi dei pazienti AD è il deficit di riconoscimento di stimoli comuni, come fisionomie, oggetti, suoni, lettere dell'alfabeto, ecc.

Per quanto riguarda l’agnosia visiva, e cioè l'incapacità di riconoscere oggetti comuni, tale deficit può manifestarsi sia come una semplice incapacità a denominare gli oggetti che come incapacità a utilizzarli nel modo appropriato. Esso può essere dovuto alla compromissione di diversi livelli dell'elaborazione sensoriale degli stimoli: il livello pre-semantico dell'analisi sensoriale delle forme, il livello associativo di identificazione primaria delle forme e il livello semantico sovramodale; questi ultimi deficit rientrano nell'ambito delle demenze semantiche.

- DISORIENTAMENTO TOPOGRAFICO

Il disorientamento topografico è un disturbo assai precoce e comune nei pazienti AD che nei primi mesi si manifesta in modo saltuario con una tendenza dei pazienti a perdersi.

Tale disturbo è attribuito alla compromissione di due funzioni cognitive: quella dell'orientamento egocentrico degli stimoli del mondo esterno, e cioè la capacità di discriminare la loro collocazione rispetto a se stessi, ad esempio a sinistra, a destra, davanti, dietro, vicini o lontani, ecc., e quella  dell'orientamento geografico sulla base di informazioni precedentemente bene apprese.

Nelle fasi iniziali della malattia i pazienti AD non riescono a utilizzare le informazioni topografiche per memorizzare nuovi percorsi. Progressivamente tuttavia, dopo mesi o anni, il deficit si estende anche per i percorsi precedentemente appresi e ben conosciuti. In questo caso essi falliscono anche nelle prove di visual-imagery in cui viene loro chiesto di ri-visualizzare un percorso o un determinato set spaziale, come ad esempio la disposizione degli oggetti della camera del soggetto. Tale disorientamento topografico tende a peggiorare sino a compromettere la capacità di orientarsi anche nei brevi percorsi intra-abitativi e tende ad associarsi con una deambulazione continua possibilmente fuori casa.

- APRASSIA DELL’ABBIGLIAMENTO

L’aprassia dell'abbigliamento è uno dei sintomi precoci dell’AD che si manifesta nell’incapacità del paziente di vestirsi da solo.

Tale deficit prima o poi si manifesta in tutti i pazienti AD e sembra dovuto alla combinazione di due deficit: quello di far coincidere spazialmente la posizione dei propri arti con le corrispondenti parti degli indumenti, capacità mediata dall’emisfero destro, e quello di rispettare la corretta sequenza di gesti necessari a vestirsi, capacità quest'ultima mediata dall’emisfero sinistro.

- PROSOPOAGNOSIA

Uno dei sintomi tipici dei pazienti AD sin dalle fasi iniziali della malattia è la difficoltà di identificare o riconoscere configurazioni visive che sono strutturalmente simili tra loro, come le facce, gli edifici, le automobili, ecc.

Nel caso del mancato riconoscimento dei volti nonostante la possibile presenza di un giudizio di familiarità, si parla di prosopoagnosia. E’ possibile infatti che il paziente non riconosca affatto il volto di una persona familiare o che ne riconosca la familiarità pur non riuscendo a identificare la sua identità.

Nelle fasi più avanzate della malattia, verso il sesto-l'ottavo anno, tale disturbo può estendersi anche alla capacità di riconoscere la propria immagine riflessa in uno specchio.

 

 

 

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