Passaggio all'atto


In ambito clinico per “passaggio all’atto” si intende per lo più la messa in atto di condotte aggressive e impulsive ed esso può essere favorito sia da fattori ambientali che da fattori interni.

Tra i fattori sociali facilitanti più frequenti troviamo il cambiamento dello status sociale, che si traduce in un aumento di libertà e autonomia di azione; la pressione dello stereotipo adulto di adolescenza che di fatto incoraggia alcune condotte agite considerate tipiche dell’adolescenza;  le costrizioni eccessive della realtà che possono soffocare le naturali tendenze dell’adolescente che reagisce con il passaggio all’atto.

Tra i fattori interni troviamo l’angoscia che tra le vie di scarica trova anche il passaggio all’atto, l’intensificazione delle pulsioni libidiche e aggressive che sono alla base delle condotte sessuali e di quelle aggressive. Poi vi sono le modificazioni del corpo con i conseguenti rimaneggiamenti dello schema corporeo e dell’immagine di sé e quindi la costruzione della propria identità che spesso è fonte d’angoscia.

Anche il linguaggio può divenire fonte di tensione che può scaricarsi attraverso l’agire: poichè deve essere trasformato e arricchito di nuovi termini ed espressioni che rappresentino un’interiorità sempre più complessa e più difficile da comunicare con il linguaggio della fanciullezza e della pre-adolescenza. Questo impedimento espressivo di fatto preclude la via di sfogo verbale e facilita il passaggio all’atto.

- PSICOPATOLOGIA

Il passaggio all’atto può essere considerato come una risposta privilegiata ai conflitti che caratterizzano la fase adolescenziale. Esso è caratterizzato dall’aggressività e dall’impulsività, come nel caso del furto, delle aggressioni e del suicidio; in ogni caso si parla di patologia solo se esse sono ripetute e non isolate.

Spesso si associano altri disturbi come la psicopatia, alcune psicosi, e la depressione unipolare o bipolare.

La depressione spesso in adolescenza si manifesta in un modo diverso da quello dell’adulto; al posto del tipico rallentamento psicomotorio si riscontra una marcata iperattività, con una ricerca costante di stimolo anche nella sfera sessuale che è segno di un meccanismo di fuga dalla depressione.

Il passaggio all’atto può essere considerato i diversi modi a seconda degli approcci teorici e delle situazioni in cui si manifesta.

Esso può essere considerato come una strategia di interazione e cioè come un mezzo per acquisire o comunicare una certa informazione.

Oppure può essere l’espressione di un meccanismo di difesa in cui l’Io ai fini adattivi, attraverso l’atto, conduce una sorta di esperimento al fine di testare la realtà.

Secondo altri l’adolescente attraverso l’atto si difende dal vissuto di passività di fronte agli sconvolgimenti e ai conflitti tipici di questa fase di sviluppo.

Il passaggio all’atto può anche essere considerato come un freno alle condotte mentalizzate e cioè l’azione è usata per evitare di provare un affetto eccessivamente doloroso.

- Modello clinico - fenomenologico

Nel modello di comprensione clinica e fenomenologica troviamo la distinzione fra atto, passaggio all’atto, impulso e compulsione.

L’atto è una condotta spontanea, positiva, rapida, compiuta senza riflettere ma non sconsiderata che spesso celan un senso di colpa inconscio, come nel caso di molti atti di generosità verso i bisognosi.

 Il passaggio all’atto si riferisce a condotte aggressive di tipo impulsivo e delittuoso. Ne sono un esempio alcuni tipi di furto. 

Il termine impulso si riferisce al soggiungere improvviso di una spinta a compiere un determinato atto, senza possibilità di controllo e in genere sotto l’influenza di un’emozione.

La compulsione è una condotta che l’individuo attua sotto la spinta di una costrizione interiore che scaturisce da una situazione fortemente conflittuale. Essa può manifestarsi in un’azione, in una sequenza comportamentale anche complessa o in un pensiero.

- MODELLO PSICOANALITICO

Nel modello psicoanalitico troviamo la distinzione fra acting-out e azioni sintomatiche. 

Il termine acting out si riferisce a condotte di tipo impulsivo ed auto o etero aggressivo che sono in contrasto con le motivazioni abituali dell’individuo; è una manifestazione che si sostituisce alla verbalizzazione ed alla rievocazione.

Le azioni sintomatiche sono atti che mascherano e rappresentano contenuti inconsci per qualche ragione estromessi dalla coscienza; spesso compaiono durante o prima dell’inizio del trattamento  e tendono ad essere sostituite dalla verbalizzazione.

 

 

 

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