Jung e il rapporto Individuo-Società


  •  LA PERSONA e il RUOLO

Uno degli argomenti a cui Jung da molto spazio è l’analisi del ruolo; i ruoli sono molto utili socialmente poiché regolano le interazioni più superficiali e i rapporti di lavoro.

Jung definisce questo aspetto superficiale della personalità con il termine “persona”, termine latino che originariamente designava la maschera indossata dagli attori.

La persona è definita come la maschera della psiche collettiva che simula l’individualità e cioè che fa credere agli altri che chi la porta sia individuale (ed egli stesso vi crede), mentre non si tratta che di una parte recitata, nella quale parla la psiche collettiva. La persona non è nulla di reale, è ciò che uno appare, è un compromesso fra l’individuo e la società.

Nella società occidentale assumere un ruolo, agire una persona, è una necessità inderogabile in quanto essa media tra singolo e collettività promuovendo l’adattamento. Quando interagiamo con un estraneo di solito agiamo la persona e cioè mettiamo in atto un determinato ruolo e seguiamo un certo tipo di regole dipendentemente dal contesto situazionale.

Tuttavia, se l’individuo si identifica eccessivamente con la Persona, con la propria maschera, questi si appiattirà completamente nel ruolo e quindi nel pensiero collettivo. Ciò comporta l’unilateralizzazione della personalità, tutta centrata su valori e norme collettive a svantaggio dell’identità personale: l’eccessiva identificazione con la persona e la perdita del contatto con la propria dimensione personale provoca la nevrosi, che può assumere svariate forme.

  • LA  SCELTA  DEL  RUOLO  HA  UN  FONDAMENTO  NEVROTICO

In questi casi di identificazione con la persona, la scelta del ruolo ha un fondamento nevrotico, e cioè è sempre legata alla sofferenza psicologica. La persona non ci è imposta dall’esterno, nessuno è costretto, ad esempio dalla famiglia o da certe situazioni, a ricoprire un certo ruolo. Le scelte autodistruttive semmai sono guidate dal desiderio inconscio di fallire, a sua volta legato alla nevrosi.

L’identificazione con la Persona quindi è espressione di un’esigenza difensiva, che sottrae energia psichica ad altre funzioni importanti della personalità, come l’esaudimento del desiderio attraverso l’atto creativo.

Molti individui assumono la Persona come un’armatura protettiva che consente di affrontare la realtà temuta, che in ultima analisi è quella dei rapporti umani e le paure fondamentali a cui ci espongono.

La persona dunque è un complesso di funzioni che, ai fini dell’adattamento, deve essere integrato alla personalità, pur rimanendo un aspetto molto superficiale della nostra totalità psichica.

 

  • PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE

 Sin dalla seconda metà dell’800, la psichiatria dinamica ha introdotto la concezione di scissione tra conscio e inconscio, che sottolineava la natura conflittuale della psiche, vista come la risultante di un gioco di forze contrapposte.

Nel processo di individuazione, Jung non cerca di ricomporre tale conflittualità che invece viene assunta come dato strutturale creativo della psiche umana. Si tratta piuttosto dell’integrazione delle diverse parti psichiche in una totalità chiamata.

Per Jung le fondamentali categorie esplicative della realtà sono: polarizzazione (organizzazione per opposti), compensazione e relazione.

 

DROGHE E SOSTANZE