LA  MEMORIA - Introduzione


La psicologia ha rivolto l’attenzione sia allo studio della struttura della memoria, cercando di definire il modo in cui è organizzato il sistema mnestico, sia dei processi che si svolgono all’interno di tale sistema.

- MEMORIA E APPRENDIMENTO

La memoria è la capacità degli esseri viventi di conservare informazioni per poi poterle recuperare o per attuare il riconoscimento di cose appunto già apprese e quindi depositate in memoria.

Il processo mnemonico o mnestico è il processo attraverso il quale l’informazione si stabilisce nella memoria. Esso è costituito da tre fasi: la codifica dell’informazione, l’immagazzinamento ed il recupero.

Inoltre, sebbene l’apprendimento sia strettamente collegato alla memoria, esso è considerato più come  una modificazione del comportamento o dell’attività psicologica stabile, dovuta all’esperienza che facciamo nel corso dell’esistenza.

- CENNI  STORICI

Ebbinghouse (1850-1909) è spesso considerato l’iniziatore dello studio scientifico della memoria in quanto la sua ricerca, sebbene condotta solo su se stesso, venne condotta con grande rigore scientifico, avendo adottato il metodo sperimentale per studiare il processo formativo delle associazioni considerate dal comportamentismo “gli atomi dell’apprendimento”.

Poco dopo un altro autore contemporaneo a Ebbinghouse, il funzionalista W.James (1842-1910), aveva proposto la distinzione della memoria in primaria o immediata e secondaria, modello questo che fu trascurato dal comportamentismo e che venne ripreso alla fine del ’50, con la nascita della psicologia cognitivista.

La Psicologia Cognitivista dapprima si occupò dell’organizzazione della memoria e più tardi anche dei processi che si svolgono all’interno di tale struttura (la memoria).

Inizialmente i cognitivisti proposero dei modelli di elaborazione seriale, per cui l’informazione subisce una serie sequenziale di trasformazioni.

Dagli anni ’80 i connessionisti propongono un modello di elaborazione parallela, per cui l’informazione è codificata o immagazzinata grazie all’attività di unità interconnesse che funzionano parallelamente.

Più recentemente l’approccio ecologico porta avanti una ricerca che presta grande attenzione alla memoria così come essa viene utilizzata nella vita quotidiana (everyday memory).

- MODELLI DI PLURIMEMORIA

Precursore di questi modelli si può considerare Broadbent, con la sua teoria dell’attenzione (1958). Le origini però risalgono a James (1908), che distingue la memoria primaria, che corrisponde alla Memoria a Breve Termine e la memoria secondaria, quella vera e propria, in cui l’informazione recuperata rimane per un certo tempo ad un livello cosciente.

Dagli anni ’60 la psicologia (ispirandosi al funzionamento dei computer) propose dei modelli di memoria seriali composti da una serie di registri attraverso i quali scorre l’informazione: i registri sensoriali, memoria a breve termine e memoria a lungo termine.

I registri sensoriali sono uno per ogni modalità sensoriale, trattengono l’informazione proveniente dagli organi di senso per un tempo brevissimo.

La memoria a breve termine ha uno span di circa 7 elementi ed un tempo di 10 secondi.

Infine la memoria a lungo termine trattiene l’informazione per medi e lunghi periodi, anche tutta la vita.

 

 

DROGHE E SOSTANZE