L'ATTENZIONE  DIVISA


Per attenzione divisa ci si riferisce alla capacità di prestare attenzione a più cose contemporaneamente. Non si tratta di un fenomeno in contrapposizione all'attenzione sostenuta o a quella selettiva: tutte e tre descrivono vari aspetti di uno stesso fenomeno che è l'attenzione e che per comodità vengono trattati separatamente.

La situazione sperimentale tipica è qui rappresentata dal paradigma del doppio compito, in cui il soggetto è impegnato contemporaneamente in due compiti di difficoltà diversa o che impegnano abilità diverse. Il risultato più frequente è quello per cui la prestazione ai due compiti è peggiore di quando ne viene svolto uno alla volta.

Per spiegare questi risultati è stato ipotizzato che la qualità della prestazione sia dovuta a due processi cognitivi: processi automatici, rapidi, paralleli, non limitati dalla capacità ridotta della memoria a breve termine, estranee alla volontà del soggetto, e processi di controllo, lenti, seriali, a capacità limitata, sotto il controllo cosciente. Il peggioramento della prestazione si ha quando i due compiti necessitano dei processi di controllo che è limitato. Se uno dei due compiti invece richiede un processo automatico solo difficilmente si ha una interferenza tra i due compiti.

- TEORIA DELLE RISORSE

Il ragionamento alla base delle teorie delle risorse si fonda sull'assunto che l'uomo abbia una capacità limitata di elaborazione dell'informazione se investe tutte le sue risorse cognitive per svolgere un determinato compito. Quando viene introdotto un secondo compito, tali risorse non sono più sufficienti per soddisfare la nuova richiesta e si ha un calo della prestazione. Riguardo a tali risorse vi sono due teorie principali: le teorie strutturali e le teorie della capacità.

Secondo le teorie strutturali, come quella di Broadbent, l'uomo ha un'unica risorsa, cioè un unico processore centrale a capacità limitata che interpreta lo stimolo. Quando il soggetto deve svolgere 2 compiti contemporaneamente, altro non fa che spostare rapidamente l'attenzione dall'uno all'altro compito nei momenti critici della loro esecuzione: è un fenomeno di tipo tutto o nulla.

In contrasto con queste teorie sono i teorici della capacità, per i quali le risorse vengono allocate contemporaneamente e in diverse quantità ad entrambi (o più) compiti. L'attenzione in questo caso è intesa come una sorta di energia che viene impiegata in diversi modi a seconda delle esigenze.

- MODELLO DI KAHNEMAN

Kahneman (1973) è un teorico della capacità secondo il quale il livello di prestazione nello svolgimento di più compiti contemporaneamente è influenzato sia dal tipo di compiti che siamo chiamati a svolgere, sia dal livello di attivazione del nostro sistema cognitivo misurato con tecniche come l'EEG, ECG, Conduttanza cutanea, ecc.

Secondo K. le risorse cognitive utilizzate per svolgere uno o più compiti sono gestite dal sistema di allocazione che  incanala le risorse verso le diverse attività in corso sulla base delle informazioni di cui dispone sul livello di attivazione e sul rapporto tra richieste e capacità. Se le richieste aumentano, perché il compito si fa più difficile o perché se ne impone un secondo, si ha un aumento dell'attivazione e un conseguente aumento delle risorse disponibili. Ma se le richieste eccedono la capacità, la prestazione peggiora e si ha un'interferenza tra compiti.

Gli attributi dell’Attenzione secondo Kahneman sono i seguenti:

-          l'attenzione è limitata e divisibile: se le richieste superano la capacità essa tende a concentrarsi su un solo compito e a trascurare gli altri.

-          l'attenzione è selettiva, nel senso che il sistema di allocazione seleziona il modo in cui le risorse verranno distribuite sulla base di diverse informazioni.

- NORMAN  E  BOBROW: FUNZIONE  PRESTAZIONE / RISORSE

Norman e Bobrow nel 1975  proposero una funzione che metteva in relazione la qualità della prestazione con la quantità di risorse impiegate in un determinato compito: la funzione Prestazione/Risorse (PRF).

Gli autori fanno una distinzione tra compiti limitati dalle risorse e compiti limitati dai dati.

Nel primo caso la prestazione migliora fino ad un livello massimo in cui viene impiegato il massimo delle risorse. Superato tale livello la prestazione peggiora.

Nel secondo caso, se la qualità dei dati (mnestici e percettivi) è povera, la prestazione risulta limitata anche quando si dispone di molta capacità.

- WICKENS: TEORIA  DELLE  RISORSE  MULTIPLE

Questa teoria nasce dall'esigenza di spiegare fenomeni che le teorie precedenti, che postulano l'esistenza di un'unica risorsa, non spiegavano.

Ad esempio alcuni compiti eseguiti contemporaneamente non interferiscono tra loro ma ciascuno interferisce con altri e con l'aumento della prestazione. Ciò fa pensare che vi siano diversi tipi di risorse che coinvolgono strutture differenti. La prestazione non dipende solo dall'allocazione delle risorse.

Il modello delle risorse multiple di Wickens è quello più completo finora esistente. Secondo tale modello la prestazione nei singoli compiti (svolti contemporaneamente) aumenta se vengono impiegate risorse differenti. Il peggioramento della prestazione, qualora si verifichi, è dovuto al fatto che i compiti richiedono l'utilizzo di una stessa struttura e quindi di una stessa risorsa.

 

 

 

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