TULVING: MEMORIA EPISODICA,  SEMANTICA E PROCEDURALE


Tulving (1972) propone una distinzione all’interno della Memoria a Lungo Termine tra memoria episodica, semantica e procedurale.

La prima è una memoria autobiografica, che contiene le informazioni relative agli eventi della vita passata. Tali informazioni sono ancorate a determinate coordinate spazio-temporali.

Ciò non avviene per la memoria semantica, che contiene conoscenze generali acquisite nel tempo come una lingua, una teoria (filosofica, scientifica) ecc. In questo caso il riportare alla memoria un dato non comporta l’associazione all’evento che ce lo ha fatto conoscere. Ciò significa che quando nel compito di richiamo libero non si ricorda la parola nel mezzo della lista ciò è dovuto ad un deficit della memoria episodica, in quanto il soggetto non collega il termine all’evento “prova”.

La memoria procedurale si riferisce all’acquisizione di abilità percettive e motorie che il soggetto mette in atto correttamente e automaticamente. L’acquisizione di una abilità richiede all’inizio la memoria semantica e quella episodica, ma con l’autonomizzazione del processo l’abilità acquisita dipende solo dalla memoria procedurale.

Esperimenti di neuropsicologia condotti su pazienti con lesioni cerebrali in aree implicate nei processi mnemonici confermano l’esistenza di una memoria procedurale. Ad esempio nel disegno allo specchio, il soggetto apprende a disegnare una figura guardando la sua mano allo specchio, ma non ricorda il training attuato precedentemente.

 

 

 

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