CICLO PERCETTIVO DI NEISSER


Secondo Neisser il processo percettivo coinvolge contemporaneamente uomo ed ambiente in modo circolare. L’uomo infatti possiede dei piani mentali o cognitivi chiamati schemi anticipatori, derivanti da conoscenze pregresse. Questi schemi producono determinate aspettative e credenze che a loro volta guidano la nostra attività di esplorazione del mondo. Le conoscenze nuove che così si acquisiscono, a loro volta apportano modifiche a questi schemi anticipatori e quindi anche alle aspettative e credenze ed al modo di esplorazione.

Con questa teoria Neisser concilia le due posizioni estreme bottom-up (elaborazione guidata dai dati) e top-down (elaborazione guidata dalle conoscenze). I dati in memoria (credenze/aspettative, schemi anticipatori) guidano la nostra attività di esplorazione ( top-down), e i nuovi dati acquisiti provenienti dall’esplorazione a loro volta modificano le nostre aspettative e credenze (bottom-up). Per Neisser percepire non è uguale ad assegnare un oggetto ad una categoria, ma costruire schemi adatti alle varie situazioni. Tali schemi possono subire continue modifiche in relazione alle nuove informazioni provenienti dall’ambiente. Questo meccanismo ha funzioni adattive.

Movimento e tempo - In questo ciclo percettivo hanno molta importanza le dimensioni del movimento e del tempo. Con il movimento del soggetto si hanno continui cambiamenti nella disposizione ottica degli oggetti e ciò rende più chiara la realtà che si sta osservando. Il tempo è dunque fondamentale, perché ci vuole del tempo per percepire.

 

 

 

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